La grande accelerazione del digitale ha reso il sistema sanitario più efficiente e l’accesso alle pratiche assistenziali più immediato ed agevole, a vantaggio dei pazienti. Secondo i dati rilevati negli ultimi mesi, un numero sempre maggiore di italiani utilizza la tecnologia - attraverso dispositivi mobili, portali web e piattaforme social - per prenotare online servizi assistenziali e per assolvere molte pratiche amministrative (es. pagamenti e ritiro dei referti) che in passato venivano evase quasi esclusivamente offline.
Più la tecnologia avanza, più questa diventa integrata nella vita quotidiana di ciascuna persona. Il confine fra ciò che oggi possiamo fare online e ciò che possiamo fare nella vita reale è sempre più sottile. Man mano che le persone cambiano i loro comportamenti di acquisto o di fruizione dei servizi, diventa sempre più importante per le aziende che i dirigenti e gli esperti di marketing si adeguino alle nuove esigenze di mercato per restare al passo.
Tempo fa abbiamo parlato dell’importanza dei KPI sanitari, ovvero quegli indicatori sintetici che racchiudono alcuni aspetti del funzionamento di un’azienda sanitaria. Alcuni esempi di questi sono il Lead Time medio dell’evasione delle richieste del paziente o il tasso di No Show. Per amor di completezza, oggi parliamo di altri tipi di indicatori lato paziente (patient-side KPI) utilizzati nella pratica comune che possono essere particolarmente utili nel misurare il risultato finale della qualità dei servizi sanitari offerti.
In pieno periodo festivo ci permettiamo di sognare in grande: oggi parleremo del futuro delle tecnologie digitali applicate al mondo della sanità. Avete mai sentito parlare di Internet of Things (IoT)? E di Internet of Medical Things (IoMT)?
Nel marketing sanitario, il “branding” definisce il processo effettuato dalle aziende di settore per differenziare la propria offerta da altre analoghe e fa riferimento all'applicazione delle tecniche di marketing che servono ad aumentare il valore percepito dal consumatore rispetto ad una determinata azienda (marca) o servizio fornito. Gli operatori del marketing sanitario lavorano per attribuire alla marca la "promessa" implicita di qualità che il paziente si aspetta dal servizio, determinandone così l'acquisto o fruizione nel futuro.
Tra big data, voicebot, chatbot e algoritmi stocastici di gestione delle prenotazioni, le innovazioni in campo sanitario sembrano aver preso lo slancio negli ultimi tempi. Una di queste è certamente la messaggistica SMS, che fatica ancora ad entrare nei ragionamenti strategici di molti centri sanitari. Valutiamone i pro e i contro alla luce di un mini-business case pratico.
Si stima che l'industria sanitaria sia una delle più grandi industrie del mondo con un valore totale del mercato che si stima dovrebbe arrivare a valere circa $ 11.908,9 miliardi entro il 2022.
Come mai il mondo dei sistemi informatici (SI) sanitari è da sempre carente di proposte ed aziende innovative? Quando un cliente mi chiede suggerimenti sulle aziende o sull’offerta dei sistemi informativi attualmente presenti sul mercato della sanità privata, mi ritrovo in un palese imbarazzo: la risposta non è per nulla scontata.
La Lead Generation è quell’insieme di tecniche di marketing che consentono ad un’azienda di generare contatti e potenziali clienti. Acquisire nuovi contatti tramite il processo di Lead Generation vuol dire costruire relazioni e guadagnare fiducia di nuovi clienti mese dopo mese, per far sì che questi scelgano il prodotto o il servizio offerto dall’azienda. Ogni nuovo potenziale cliente, cioè un lead, rappresenta un’opportunità per l’azienda di generare nuovo business.
Il settore sanitario è oggi un’industria che punta sempre di più alla qualità del servizio e che mette il paziente al centro del proprio approccio alle cure. Tale trasformazione degli ultimi anni ha accresciuto l’importanza e il valore della comunicazione tra gli operatori di settore e pazienti, rafforzandone il rapporto da entrambe le parti.
Nel mondo della sanità, nonostante il settore sia uno dei più coinvolti dalle più recenti rivoluzioni digitali e IT, il paziente medio è ancora costretto a mettersi in coda per ricevere pagine di documenti o CD con i risultati dei propri esami diagnostici o di laboratorio. Questa circostanza potrebbe persino diventare paradossale se pensiamo che la maggior parte delle informazioni di cui usufruiamo tutti i giorni sono in formato completamente virtuale. La digitalizzazione dei documenti sanitari, della reportistica medica, delle fatture e persino degli esami diagnostici complessi, come i raggi X o le tomografie, è oggi possibile grazie alle tecnologie digitali.
Il settore sanitario ha subito importanti cambiamenti nelle politiche di gestione e nei modelli di business negli ultimi anni, da quando il paziente è stato posto al centro dell’assistenza sanitaria e da quando il digitale è diventato parte integrante dei processi. Questi cambiamenti hanno spinto le aziende sanitarie a esaminare nuove metriche e nuovi strumenti per valutare se soddisfano gli standard moderni di prestazione.
Come ogni anno, TuoTempo ha partecipato alla nuova edizione del Digital Health Summit. Anche se anche questa edizione, a causa del Coronavirus, si è tenuta in remoto, non ha mancato di trattare temi interessanti e argomenti di primo piano riguardo la sanità di oggi e di domani. In questa occasione abbiamo avuto modo di parlare di sanità digitale da un punto di vista “analitico”, parlando cioè di dati e risultati tangibili che noi stessi abbiamo condotto sui nostri partner. Sono emerse, nel corso dell’intervento tenuto da Corrado Tritto, Country Manager TuoTempo Italia, quattro direttrici di sviluppo ad alto impatto nel panorama della sanità digitale 2.0 che riproponiamo qui di seguito.
In tutte le strutture Sanitarie, pubbliche o private, gli appuntamenti presi e non rispettati, comunemente identificati con il termine “No Show”, generano considerevoli problemi, in primis di natura contabile, con un notevole impatto sulle fatturazioni per mancati guadagni. Nell’essenziale un “No Show” costituisce un problema organizzativo non di poco conto: basti considerare che il “No Show”, mentre difficilmente può essere reclamato dalla struttura sanitaria che lo ha subito, si traduce immediatamente in un costo non recuperabile, privando lo slot in agenda occupato della marginalità necessaria a sopperire i costi di esercizio.
Uno degli aspetti più importanti del processo di trasformazione della sanità italiana negli ultimi anni riguarda l’utilizzo di dossier sanitari dematerializzati in formato elettronico per la condivisione dei dati che rappresenta una delle principali innovazioni - insieme a telemedicina, piattaforme digitali, app medicali, big data e intelligenza artificiale - verso cui si sta muovendo il nostro paese per potenziare i servizi assistenziali e migliorare la vita delle persone attraverso la velocizzazione dei processi e l’ammodernamento del sistema.
Il moderno approccio all’Assistenza Sanitaria pone il paziente al centro del trattamento terapeutico, accogliendolo nel suo insieme - con tutte le sue esigenze fisiche, psicologiche e sociali - e coinvolgendolo in tutte le tappe del proprio Patient Journey.
Quando si parla di ecosistema digitale è facile perdersi nella teoria: a livello pratico, infatti, non sono ancora molti gli esempi in ambito sanitario che si possono apportare alla discussione. Tuttavia, sin dal primo lockdown, le strategie tecnologiche adottate dalle maggiori aziende sanitarie del territorio sono state oggetto di approfondimento da parte degli esperti di settore. Una è emersa come particolarmente interessate: il Santagostino.
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